In qualsiasi contesto organizzativo, grande o piccolo che sia, le relazioni efficaci sono fondamentali per il successo individuale e collettivo. Mentre spesso si attribuisce importanza alle competenze tecniche e alle abilità manageriali, un elemento spesso trascurato è la consapevolezza dei propri linguaggi. Avere una piena comprensione dei diversi modi in cui comunichiamo e percepiamo gli altri, infatti, può fare la differenza nel raggiungimento degli obiettivi aziendali e nel consolidamento di rapporti positivi con capi, colleghi, clienti, fornitori e stakeholders in genere.

 

Prendiamo la comunicazione verbale, ovvero il pilastro fondamentale delle interazioni quotidiane. La scelta delle parole, come dimostrato da un numero sempre maggiore e sempre più approfondito di ricerche, può influenzare notevolmente il modo in cui le nostre parole vengono percepite dagli altri. La consapevolezza linguistica ci permette quindi di valutare e adattare il nostro stile comunicativo alle diverse situazioni. Imparare a comunicare in modo chiaro, assertivo e rispettoso favorisce senza dubbio alcuno un ambiente di lavoro armonioso e produttivo.

 

E la comunicazione paraverbale? Qui facciamo un salto indietro nelle ere, a quando eravamo animali allo stato brado ed utilizzavamo la voce per comunicare tra simili. Il tono, il ritmo, la velocità, il nostro stesso timbro come gli accenti: dettagli con cui condiamo le nostre parole e di cui nemmeno ci rendiamo conto! Ma i suoni che emettiamo con il nostro apparato fonatorio arrivano al cervello di chi ci ascolta qualche piccola frazione di secondo prima che arrivino le parole ed il loro senso compiuto, influenzandone la percezione dal punto di vista emotivo.

 

Oltre alle parole e ai suoni nelle relazioni interpersonali gioca un ruolo cruciale la comunicazione non verbale. Gesti, espressioni facciali, postura e contatto visivo possono trasmettere messaggi più potenti delle parole stesse. Essere consapevoli dei segnali non verbali che inviamo e che riceviamo ci aiuta a interpretare correttamente le intenzioni degli altri e a esprimere le nostre in modo appropriato. Una buona padronanza della comunicazione non verbale può migliorare la nostra capacità di creare empatia, comprendere le dinamiche di gruppo e costruire fiducia reciproca.

 

Nell’era digitale, inoltre, è diventata sempre più diffusa e rilevante la comunicazione scritta. E-mail, messaggi di testo, documenti di lavoro, chat: tutto ciò che scriviamo può avere un impatto significativo sulla nostra reputazione professionale e sull’efficacia delle nostre relazioni aziendali. Essere consapevoli del nostro stile di scrittura, della struttura del messaggio e delle norme di comunicazione scritta, oltre che di quelle sempre più trascurate di grammatica, può aiutarci a trasmettere le nostre idee in modo chiaro, evitando fraintendimenti e malintesi.

 

In un ambiente aziendale sempre più globalizzato, infine, la consapevolezza linguistica si estende anche alla sensibilità culturale. Le diverse culture hanno modi diversi di comunicare, di interpretare i gesti e di assegnare significati a determinati comportamenti. Essere consapevoli delle differenze culturali e adattare il nostro linguaggio alle esigenze di un pubblico multiculturale è fondamentale per evitare fraintendimenti e costruire relazioni armoniose tra colleghi di diverse provenienze.

 

Avere una piena consapevolezza dei nostri linguaggi ci permette quindi di relazionarci efficacemente con chiunque, sia nelle vita privata che in quella professionale. Non è sempre semplice, ma è sempre più vantaggioso che avere cattive interazioni!